5 apr 20203 min

Coronavirus: 7 esempi di buona comunicazione e 7 da evitare

Comunicazione corretta e comunicazione scorretta in tempo di Coronavirus

In questo articolo vediamo 7 esempi di comunicazioni ammesse e 7 esempi di comunicazioni da evitare

La crisi sta diventando lunga ed è diventata un’emergenza globale. Le aziende, gli imprenditori e gli uomini di marketing sono chiamati a governare questa crisi comunicando in modo corretto al proprio pubblico di riferimento.

Abbiamo già scritto una “Guida pratica per aziende e imprenditori al tempo del Coronavirus” ma in questo articolo vogliamo entrare nel merito della comunicazione consentita e non consentita.

Una crisi, per sua definizione, è imprevedibile ma possiamo decidere come gestire il marketing e la comunicazione. Che avvenga su canali digitali o tradizionali esistono delle regole che è bene seguire. In questo articolo vedremo 7 comunicazioni ammesse e 7 comunicazioni assolutamente da evitare in un momento così delicato.

Comunicazioni ammesse:

1) Ottimismo e rassicurazione
 
Nelle aziende il pubblico cerca dei punti di riferimento. Una dose di positività, senza essere stucchevole o goffamente ironica, può aiutare il morale.

2) Comunità e relazioni
 
Comunicazioni che incentivano il dialogo con i propri clienti e lo scambio di idee - ovviamente a distanza - manterranno vivo il rapporto di collaborazione.

3) Contenuti per passare il tempo
 
Se il tuo brand, prodotto o servizio può aiutare le persone a passare il tempo a casa in maniera più costruttiva, comunicalo!

4) Divulgare e promuovere comportamenti corretti
 
Condividere informazioni e comportamenti utili - da fonti certe - che possano aiutare a risolvere, prevenire o migliorare la situazione è nel dovere di ogni azienda.

5) Ringraziamenti e apprezzamenti
 
Cercando di non essere gratuitamente sdolcinati, possiamo ringraziare chi sta lavorando senza sosta per aziende riconosciute come “essenziali” e gli operatori sanitari.

6) Serietà: anche per i brand ludici
 
La spensieratezza purtroppo non è parte di questi momenti: per questo è richiesto un tono serio e formale da tutti i brand, anche i più “goliardici”.

7) Variazioni, aggiornamenti o rimborsi
 
Se la tua azienda ha dovuto, o voluto, fare dei cambiamenti su modalità di lavoro, di consegna dei prodotti, di orari di apertura, o sta facendo dei rimborsi, comunicalo in modo chiaro e semplice.

Alcuni esempi di un’ottima comunicazione

Comunicazioni da evitare:

1) Finta generosità
 
Evita di regalare qualcosa con secondi fini, di promuovere un servizio “gratuito” che lo è sempre stato o di vantarti troppo per un’azione di generosità.

2) Incitare comportamenti non appropriati
 
Attenzione all’uso del visual: non utilizzare persone in assembramenti o che non stanno utilizzando i dispositivi di protezione individuali dove necessario.

3) Fare leva sulla paura
 
Non utilizzare il Covid-19 per vendere a tutti i costi i tuoi prodotti facendo leva sui timori, le ansie e le paure delle persone.

4) Comunicazioni inutili, fake news e polemiche
 
Nonostante le persone abbiano più tempo, passando molte ore in casa, non vuol dire che debbano perderlo a leggere notizie inutili, non verificate o palesemente false.

5) Ironia a tutti i costi
 
Il momento è difficile, le abitudini sono state stravolte e le pessime notizie si susseguono. Lascia perdere l’ironia: non prendere sul serio la situazione non ti metterà sotto buona luce.

6) Marketing “spinto”
 
Vendere, convertire, chiudere, piazzare e monetizzare. Valuta bene se continuare le campagne di questo tipo: il rischio di infastidire è alto. Forse è più giusto puntare al branding, no?

7) Il silenzio
 
Lo sai che anche il silenzio è una forma di comunicazione? Nella maggior parte delle volte negativa. Il silenzio di un’azienda o di un brand non può che alimentare l’incertezza nel tuo pubblico e dei tuoi clienti.

esempi di comunicazione da evitare